Denominazione di riferimento del Sud della Toscana enoica, quella del Morellino di Scansano è anche una delle più importanti in termini numerici e statistici.
Sono 1.500 ettari vitati iscritti a Morellino, tra l’Albegna e l’Ombrone, per 346 aziende produttrici. Le zone di produzione sono dislocate nei comuni di Scansano, Campagnatico, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbegna e Semproniano.
Una produzione che va dalle 8 alle 10 milioni di bottiglie, di cui il 75% vendute in Italia, il restante 25% all’estero, specie in Germania e Stati Uniti.
Non vanta la storia gloriosa di altre grandi denominazioni di Toscana, eppure, in questi 40 anni di vita (la DOC fu riconosciuta ufficialmente nel 1978), tante sono le griffe della Regione che hanno deciso di investire su questo territorio.
Fondamentale per l’area di produzione del Morellino sia in ottica storica che futura, lo sbocco sul Mar Tirreno: già al tempo dei Romani, che conquistarono queste terre dagli Etruschi, il vino prodotto nel sud dell’attuale Toscana prendeva la via di Marsiglia.
Lo come testimonia il ritrovamento del relitto di una nave nel mare antistante Marsiglia, che, come si può leggere sul sito del Consorzio del Morellino (www.consorziomorellino.it), “racchiudeva un gran numero di anfore vinarie marchiate con le lettere SES, le iniziali della potente famiglia romana dei Sestii, proprietari terrieri nella zona di Cosa, l’attuale Ansedonia”.
E proprio verso il mare guarda il futuro della denominazione, che potrebbe agganciare il proprio exploit definitivo al boom del turismo costiero, capace di attirare ogni anno milioni di persone e di potenziali “wine lovers”.
Secondo il Disciplinare, il vino Morellino di Scansano DOCG deve contenere Sangiovese per un minimo dell’85% (ma può raggiungere anche il 100%).
Possono concorre nel restante 15% i vitigni ammessi Alicante, Ciliegiolo, Canaiolo, Colorino, Malvasia Nera, Montepulciano, Merlot, Syrah, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.
Il Morellino di Scansano è un vino che fa della freschezza la sua arma vincente. Rispetto ad altri rossi importanti toscani (Brunello di Montalcino, Vino nobile di Montepulciano e certi Chianti), il Morellino ha una struttura più esile e leggera.
La vicinanza al mare e le caratteristiche dei suoli delle zone di produzione, in parte vulcanici (il Monte Amiata non è lontano), gli regalano una fragrante mineralità e una sapidità che lo rendono molto piacevole e di facile beva.
Anche Castelli del Grevepesa produce un suo Morellino, il Solatro, della linea Castelgreve, prevalentemente da uve Sangiovese. Un vino che si presenta con un colore rosso rubino di buona intensità, il profumo fresco e fragrante con piacevoli note di frutta a bacca rossa. Al gusto vino morbido e rotondo, ricco di tannini dolci.