Quando parliamo di vini toscani il Sangiovese la fa sempre da padrone, quello che invece cambia è il territorio nel quale viene coltivato.
La storia del Morellino di Scansano risale a tempi antichi, quando la Maremma Toscana era ancora una zona rurale e poco sviluppata. In questo territorio, la coltivazione della vite ha radici molto antiche, ma la fama del Morellino di Scansano inizia a farsi strada solo a partire dagli anni ’70 del XX secolo, quando alcuni produttori locali iniziano a coltivare questo vitigno in maniera tale che possa esprimere al meglio le caratteristiche della zona.
In quel periodo, infatti, la Maremma Toscana stava vivendo un importante sviluppo economico e demografico, grazie anche alla costruzione della nuova strada statale Aurelia, che ha reso la zona più facilmente raggiungibile dalle altre città toscane e dal resto d’Italia. I produttori di vino locali hanno iniziato a sperimentare nuove tecniche di coltivazione e di vinificazione, cercando di valorizzare al meglio il terroir della zona.
Situata in provincia di Grosseto, questa zona viticola è vicina al Mar Tirreno; con un clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti e piovosi e da estati calde e secche, è perfetta per la coltivazione del Sangiovese.
Le brezze marine mitigano le temperature estive, mantenendo la freschezza nei vigneti e contribuendo a mantenere l’acidità nelle uve, il che è importante per la produzione di un vino equilibrato.
Inoltre, i terreni della zona, composti principalmente da argille e sabbie, sono ricchi di minerali e sostanze organiche, il che favorisce lo sviluppo delle radici delle piante di Sangiovese e la loro capacità di estrarre nutrienti dal terreno. L’umidità costante fornita dal mare e l’abbondanza di luce solare contribuiscono alla maturazione delle uve, fornendo loro un carattere unico e distintivo.
L’allevamento delle viti è un aspetto fondamentale della produzione di questo vino, e la forma più comune di allevamento è quella a spalliera. La potatura, che in passato era a capovolto semplice o doppio, sta ora evolvendosi verso il cordone speronato potato corto, con un basso carico di gemme a pianta e ad ettaro.
La realizzazione dei nuovi vigneti sta prendendo forma attraverso l’uso di “capezzagne”, viottole di servizio che consentono di favorire la meccanizzazione nelle diverse fasi produttive. Questo sistema di coltivazione, che mira all’efficienza e alla sostenibilità, rappresenta una novità nella produzione del Morellino di Scansano, ma allo stesso tempo rispetta la tradizione vinicola di questa rinomata zona della Toscana.
La vinificazione del Morellino di Scansano si basa sulla tradizione consolidata della zona, che si avvale della natura dei terreni e del clima particolarmente secco e ventilato durante la fase di maturazione delle uve. Grazie a queste condizioni, le uve sono generalmente molto sane ed indenni da attacchi crittogamici o parassitari. Il risultato finale è un vino di alta qualità che esprime appieno le caratteristiche del territorio e della sua tradizione vinicola.
Il nome Morellino deriva dal dialetto maremmano e fa riferimento alla varietà di uva utilizzata per produrre il vino, ovvero il Sangiovese.
Il vino Morellino di Scansano è stato riconosciuto come denominazione di origine controllata (DOC) nel 1978 e, successivamente, nel 2006 è stata promosso a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG).
Prodotto con almeno 85% di uva Sangiovese e massimo 15% di altre uve di vitigni a bacca nera consentiti nella Regione Toscana.
Il nostro Morellino di Scansano Solatro prodotto da uve Sangiovese delle colline nell’entroterra della Maremma, si presenta con un colore rosso rubino di buona intensità, al profumo è fresco e fragrante con piacevoli note di frutta a bacca rossa. Al gusto vino morbido e rotondo, ricco di tannini dolci.
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