Le cure al vigneto durante l’inverno e l’autunno

Ai più potrebbe sembrare che, terminata la raccolta delle uve, col sopraggiungere della stagione fredda le attività in vigneto si fermino.

Tuttavia i viticoltori di Castelli del Grevepesa sanno quanto questo momento dell’annata sia importante per preparare la pianta ad affrontare al meglio i rigori dell’inverno e la stagione successiva. E ora vi racconteremo perché.

Cosa accade in autunno

All’abbassarsi delle temperature e al diminuire delle ore di luce nel corso delle giornate, la pianta riceve stimoli ambientali che la inducono a rallentare il proprio metabolismo in vista del riposo invernale. In questa fase dell’anno la vite cambia aspetto: tra le manifestazioni esteriori più tipiche e conosciute vi sono il cambiamento di colore e la caduta delle foglie. Queste ultime hanno infatti terminato il loro compito di sintetizzare zuccheri, tramite la fotosintesi, per inviarli a tutti gli organi della pianta, affinché possano svolgere adeguatamente il loro compito durante la stagione vegeto-produttiva.

In realtà la pianta ha cominciato mesi prima, già durante la maturazione delle uve, a prepararsi a questo momento, per esempio iniziando a lignificare i tralci, per rendendoli strutture idonee a sopportare le basse temperature, e accumulando una quota crescente degli zuccheri prodotti dalla fotosintesi nel fusto e nelle radici, a costituire indispensabili riserve che la vite utilizzerà in primavera per far ripartire la stagione, ovvero per germogliare.

Restituire e togliere

Le cure al vigneto in fase autunnale-invernale potrebbero essere definite un gioco di equilibri tra il dare e il sottrarre.

Cosa occorre “dare”?

Elementi nutritivi. Il terreno è stato fonte di nutrimento per la pianta durante tutta la stagione vegetativa, consentendo alle uve di raggiungere quell’equilibrio compositivo che rende possibile, con la loro trasformazione in vino, il raggiungimento dell’obiettivo enologico prefissato. L’autunno e la fine dell’inverno, a ridosso della nuova stagione, sono i due momenti per reintegrare il tolto, sia attraverso le concimazioni, sia attraverso specifiche tecniche di gestione del suolo.

Cosa occorre “sottrarre”?

Residui di grappoli rimasti a terra, per esempio, le cui “mummie” (così si chiamano i grappoli che ammuffiscono in vigneto) potrebbero diventare fonti di diffusione di malattie fungine, come l’oidio.

Ma soprattutto l’autunno, o meglio l’inverno, è la fase in cui si procede all’eliminazione dalla pianta di buona parte dei tralci che hanno prodotto uva nell’annata appena conclusa, mantenendone soltanto una parte, che produrrà nell’annata successiva. In tale fase i tagli vengono effettuati in maniera diversa in base alla forma di allevamento adottata. Si tratta di una pratica viticola, la potatura invernale o secca, di fondamentale importanza per mantenere l’equilibrio della pianta – instradandola a produrre come e quanto vogliamo nell’annata successiva – ma anche per preservarne la longevità e la sanità. Non dimentichiamo che potare significa eseguire tagli sulla pianta: le inevitabili ferite provocate diventano vie di accesso per organismi responsabili di varie malattie, il che impone di potare, per evitare problemi fitopatologici, quando la pianta è realmente in riposo vegetativo e la circolazione di linfa contenente zuccheri è pressoché nulla. Questo accade in autunno inoltrato o in pieno inverno, indicativamente da dicembre in avanti, e certamente quando la pianta avrà perso completamente le foglie. Operare in questo modo ci eviterà di dover “curare” la vite a posteriori, ne favorirà la longevità e si ripercuoterà positivamente sulla sostenibilità globale della gestione del vigneto.

Non solo: potare avanti nella stagione significa anche evitare che la pianta riprenda troppo presto a vegetare in primavera (per esempio in febbraio anziché in marzo o aprile), cosa che espone i giovani germogli, ricchi di acqua, a danni importanti in caso di gelate primaverili, con possibile perdita parziale o totale della produzione dell’anno.

Un momento importantissimo per la vite

L’autunno e l’inverno sono dunque le stagioni del riposo per la vite. Ma anche quelle della “rincorsa”, della “preparazione atletica” alle gare (le vendemmie!) che seguiranno.

E in Castelli del Grevepesa abbiamo cura dei nostri vigneti sia quando riposano, sia quando sono in fervente attività.



Torna alla lista articoli